(fotografata al Monte Semprevisa-Monti Lepini-Lazio)


(fotografata al Monte Salerio -Monti Lepini-Lazio)

Scilla bifolia L.

Asparagaceae. Pianta di 10-20 cm; bulbi generalmente con 1 scapo fiorale rotondo e 2 foglie amplessicuali, lunghe fino a 20 cm; infiorescenze con 2-8 fiori;perianzio composto da 6 segmenti, liberi, disposti a forma di stella, lungi 6-12 mm, larghi 2-3 mm, di colore blu pallido, raramente bianchi o rosa. Fiorisce febbraio - maggio
Protetta. Boschi decidui, umidi, boscaglia (500 - 2000 m) Germania centrale e meridionale, Alpi e zone limitrofe, Europa meridionale e sud orientale.
Il suo nome ricorda Scilla, il mostro marino della mitologia greca con corpo di donna, coda di pesce e 6 teste di cane. Narra la leggenda che Scilla, ninfa innamorata di Glauco chiese alla maga Circe di prepararle un filtro amoroso, ma Circe che nutriva gli stessi sentimenti amorosi verso Glauco, preparò una subdola pozione e la versò in una fonte consigliandole di bagnarsi in quelle acque. Tale bagno trasformò Scilla nel terribile mostro, che spinta dalla rabbia e dalla vergogna si nascose nello stretto di Messina di fronte a Cariddi, da dove usciva per divorare i naviganti.

va a Scirpoides holoschoenus

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