(fotografato ad Artena - Lazio)

Helianthus tuberosus L.
Tobinambur

Asteraceae. Pianta erbacea perenne di grandi dimensioni con rizoma ingrossato in tuberi nodosi rossastri e fusto eretto, robusto, ramificato, peloso-scabro, a volte scuro, alto 80-250 cm.
Foglie quasi tutte opposte, con picciolo a base slargata, pagina superiore verde-scuro, ruvida, a margine dentellato-ciliato; le basali radi, cuoriformi -ovali, le superiori ovato-acuminate.
Fiori su lunghi peduncoli ramificati, riuniti in vistosi capolini giallo-oro con involucro a squame libere, lanceolato-appuntite e ciliate. Fiorisce luglio ottobre (0- 600 m)
E' una delle tante specie d'importazione americana, inselvatichita fiorisce un pò d'ovunque, non ha preferenze particolori per la natura chimica del terreno purchè a sufficienza profondo, morbido e ben nutrito come quello dei fossi, delle discariche, della scarpate e delle zone ruderali.
I tuberi contengono inulina, zucchero, grassi, asparagina e idrati di carbonio in grado di fornire subito energia termica senza essere trasformati in glucosio dal fegato.
Entra nella dieta dei diabetici.

Si differenzia dell'Helianthus ×laetiflorus per:
- Fillari: appressati, uguaglianti in lunghezza il ricettacolo, ovato-lanceolati, gli esterni più corti in H. ×laetiflorus; lassi, talora riflessi, più lunghi del ricettacolo, da lineari-lanceolati a lanceolati, subeguali in lunghezza in H. tuberosus;
- Peduncoli: allungati con foglie rade e ridotte in H. ×laetiflorus; corti e densamente fogliosi in H. tuberosus;
- Lobi dei fiori del disco: gialli o debolmente arrossati in H. ×laetiflorus; sempre gialli in H. tuberosus;
- Lamine fogliari: lanceolato-ovate, con pagina inferiore scabra, quelle superiori opposte o alterne in H. ×laetiflorus; da lanceolato-ovate a ovate, con pagina inferiore scabra o fittamente pubescente (di aspetto biancastro), quelle superiori sempre alterne in H. tuberosus.

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