(fotografato sul Monte Pasubio - Veneto)

Eryngium alpinum L.
Regina delle Alpi

Apiaceae. Pianta perenne glabra, con fusto eretto, striato longitudinalmente, verde glaucescente-bluastro, alto 30 -100 cm, ramificato nella parte superiore. Foglie basali intere, ovoidali, grandi, base cordata ed apice acuto, a bordo irregolarmente e grossamente dentato-spinuloso; foglie caulinari subsessili (sessili le superiori), azzurre-ametistine di sopra, verdi vivaci inferiormente, con lamina 1-2palmatosetta e margine seghettato-spinoso, ad apice pure spinoso. Fiori in unico capolino ovoide terminale ai rami, blu violaceo a maturità, circondato da molte brattee flessibili plurilaciniate a raggera lunghe il doppio dei capolini, anch'esse superiormente blu-viola-ametistine, dotate di numerose lacinie laterali; calice a sepali ovato-lanceolati eretti di 2-3 mm superanti i petali bianchi.Fiorisce a luglio - settembre.

Endemica alpica presente lungo tutta la catena alpina.Terreni aridi fino ai 1200 metri.
Il nome del genere (“Eryngium”) fa probabilmente riferimento alla parola che ricorda il riccio : “erinaceus” (in particolare dal greco “erungion” = “eringio”); ma potrebbe anche derivare da “eruma” (= difesa), in riferimento alle foglie spinose delle piante di questo genere. Il nome della specie (“alpinum”) deriva dalla zona d’origine dei fiori.
A causa della raccolta indiscriminata e distruttiva (per motivi ornamentali) è ora molto rara e si trova in prevalenza solamente come varietà coltivate nei vari giardini botanici.

va a Eryngium amethystinum

va a E

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