(fotografata a Monte Schiara -Veneto)

Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser
ELLEBORINA VIOLACEA

OrchidaceaePianta erbacea perenne dai fiori purpurei o violetti Le foglie sono intere a forma ovato-lanceolata (sono più larghe quelle inferiori mentre sono più strette quelle superiori), sono inoltre sessili, ma anche amplessicauli e carenate centralmente. La disposizione delle foglie è distica. Ogni pianta mediamente possiede da 6 a 11 foglie. La superficie delle foglie si presenta con diverse nervature parallele, ed è colorata di verde scuro. L'infiorescenza è un racemo terminale e lineare con fiori (da 10 a 30 e più) penduli (o inclinati, o orizzontali) e pedicellati; la disposizione è leggermente unilaterale. Alla base del pedicello di ogni fiore sono presenti delle brattee erbacee a forma lanceolata. I fiori sono resupinati, ruotati cioè sotto-sopra tramite torsione del pedicello (e non dell'ovario come nel genere Cephalanthera). Tutta l'infiorescenza è pelosa. Fiorisce: maggio -agosto.
Macereti, prati aridi (praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare a quello subalpino) e boscaglie (soprattutto schiarite forestali); ma anche arbusteti meso-termofili, pinete, gineprai e faggete. Il substrato preferito è calcareo oppure calcareo-siliceo con terreno a pH basico, bassi valori nutrizionali e mediamente secco (0- 2300 m)

L'origine di questo termine è sicuramente greco, purtroppo però l'etimologia esatta rimane oscura (qualche testo lo traduce con “crescere sopra”).

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