(fotografata a Monte Lupone-Monti Lepini-Lazio)

Atropa bella-donna L.


Solanacee. Altezza fino a 150 cm, pianta eretta. Fiori campanulati bruno-violetti con macchie porpora; antere color crema; fiorisce da giugno a settembre.
Le foglie sono spesso opporte e, in ciascun paio, una è più grande dell'altra.
Il frutto è una bacca nera e lucida, circondata da sepali patenti.
Si trova in siepi, boschi ombrosi e, talvolta, vicina a vecchie costruzioni.
Non molto frequente.
Ogni parte di questa pianta è pericolosa, compresi i fiori; contiene atropina, solanina e guisquiamina, veleno alcaloidi che attaccano il sistema nervoso, intensificando i battiti cardiaci, indebolendo il polso e dilatando le pupille.
Il nome generico "atropa" si riferisce ad Atropo, una delle tre Parche, le creature mitiche che governano la vita dell'uomo. Atropo era la Parca che recideva il filo della vita.
L'aggettivo specifico "belladonna" ricorda l'uso che ne facevano le dame del Rinascimento per dilatare le pupille e rendere più attraente lo sguardo.
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